Capo Nord 2006
Preparazione del viaggio
Chi mi conosce sa già quanto io sia pignolo nell’organizzare le mie cose. Non che non concepisca viaggi alla “come viene viene” ma penso che ci siano viaggi e viaggi e che ognuno necessiti di un proprio livello di organizzazione, diciamo da zero a cento. Per capirci, potrei valutare:
- viaggi di grado dieci: quelli di un giorno, in una zona generica, da solo, magari per pulire la mente dalle scorie della vita quotidiana, del lavoro, delle grane familiari…, fermandosi e mangiando dove capita e ritirandosi quando si ha voglia di farlo. Ognuno di noi ne ha esperienza, sicuramente;
- viaggi di grado venti: quelli organizzati da altri (i nostri incontri, ad esempio), dove bisogna solo decidere cosa portarsi, quando partire, quando rientrare, informarsi sui luoghi, sui partecipanti;
- viaggi di grado quaranta: quelli in cui si ha la responsabilità dell’organizzazione di incontri della durata di 2 o 3 giorni, con scelta del luogo del soggiorno, dei percorsi da effettuare, con la gestione delle partecipazioni, delle prenotazioni… Uno dei nostri incontri, ad esempio;
- viaggi di grado cinquanta: quelli “importanti”, della durata di oltre 10 giorni, organizzati da altri ma per i quali occorre ugualmente una scelta del bagaglio, dei documenti di viaggio, una lettura dei documenti informativi sui posti, una preparazione accurata della propria motina, un viaggio come quello fatto da Mario con me in questa circostanza, per esempio;
- viaggi di grado ottanta: in cui alle caratteristiche precedenti bisogna aggiungere la responsabilità dell’organizzazione, della scelta e ottimizzazione dei percorsi, delle tappe, delle soste, delle prenotazioni nelle strutture alberghiere, un viaggio come quello che sto raccontando, insomma.
La nostra gitarella a Capo Nord, ha cominciato a prendere sostanza un anno fa, in occasione del “Quattro Passi” del 2005; da allora non c’è stato giorno che non ci abbia pensato o lavorato per organizzarlo, anche nelle giornate (di impegni prioritari) a scuola, in famiglia, con gli amici.
Col “senno di poi” avrei sicuramente cambiato qualcosa o fatto altre scelte; sicuramente avrei “elasticizzato” le tappe, sia come numero che come prenotazioni.
Ecco gli aspetti salienti considerati nella preparazione del viaggio:
- Trip map & log
- Prenotazioni
- Bagagli
- Alimenti
- Documenti e documentazione
- Hi-Tech
- La moto
Trip Map e Trip Log
Con “Trip Map” intendo la suddivisione delle diverse tappe del percorso con la sola indicazione di date, luogo di partenza e di arrivo, elemento caratterizzante la tappa, luogo di pernottamento, eventuali traghetti più importanti, alternative.
Ecco la nostra Trip Map, così com’era concepita al momento della partenza. Le variazioni sono riportate invece nel diario giornaliero.
I chilometri indicati si riferiscono al puro trasferimento e quindi non tengono conto di giri nei dintorni, passeggiate e, ovviamente, variazioni avvenute in itinere.
Con “Trip Log” intendo il diario effettivo del viaggio, o meglio un diario con una pagina vuota per ogni giorno, da riempire man mano che si percorrono i chilometri e si visitano i luoghi.
Ecco la pagina tipo del nostro Trip Log.
Come si può vedere, lo scopo del Trip Log è quello di raccogliere e appuntare velocemente informazioni durante le soste del viaggio, allo scopo di utilizzarle con calma al momento della stesura del report o comunque come ricordo in momenti successivi.
La parte sul carburante (km, litri e costi) è quella più “noiosa” da riempire durante il tragitto e chi non ha l’esigenza di documentare molto in dettaglio i consumi può semplicemente ignorarla.
Io l’ho fatto (cioè, ho preso appunti al riguardo) fino al momento in cui ho “perso” la mia moto e sono passato su quella di Mario. Successivamente, mi è passata la voglia e, tra l’altro, non aveva più senso continuare a prendere dati per una moto che, per forza di cose, procedeva con carico e consumi diversi da quelli che avevo avuto io fino ad allora.
Ciò non mi impedirà, comunque, di ricavare una stima attendibile dei consumi dell’intero viaggio “normale”.
Prenotazioni
Sono fondamentali, se si vogliono ridurre al minimo gli imprevisti. In Scandinavia si riesce a prenotare agevolmente in qualsiasi struttura ricettiva; qualche volta richiedono un piccolo anticipo pro-forma, raramente pretendono il pagamento anticipato (ci è capitato solo nell’ostello di Copenhagen, mentre è la regola per i traghetti più grandi, quelli piccoli, invece, non sono prenotabili). Rendono, però, poco elastico l’itinerario e, in un viaggio lungo, ciò può diventare un grosso impedimento. Per esempio, ci siamo accorti che si poteva guadagnare un giorno durante l’attraversamento della Finlandia e questo giorno poteva essere speso in altro modo o recuperato sull’intero viaggio.
L’assenza di prenotazioni, invece, può senz’altro rendere un viaggio più interessante e imprevedibile; per converso, c’è il rischio di perdere molte ore nella ricerca dei posti posti per dormire o mangiare e da raggiungere. Quali dei due aspetti privilegiare è cosa del tutto personale.