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Samarcanda NO tu NO - 2010
 

Km
Giorno Data Tappa Paesi parz. tot.
14 mer 11 ago  Kashan - Kashan IR 0 5557

 

Oggi è una giornata tutta dedicata alla visita di Kashan, città di circa 300.000 abitanti, oasi incantevole al limitare del deserto del Dasht-e Kavir. Le sue origini risalgono al IV millennio a.C. ma è intorno al 1000-1200 che raggiunse il suo massimo splendore; distrutta più volte dai terremoti, ha avuto una ricostruzione nel settecento.

Luci,
colori,
loschi figuri e
innocenti bambine...

nel Bazar di Kashan

Riserviamo la mattinata e il tardo pomeriggio per la visita al Bazar, uno dei più belli dell'Iran.

Abbiamo la possibilità, tramite un bazari (negoziante del bazar), di salire sul tetto. Da qui si riesce ad avere una bella vista della città. La cosa più suggestiva è la possibilità di fotografare l'interno del bazar dalle finestrelle presenti sulla cupola e intorno ad essa. Se si ha poi un po' di curiosità (se si è guardoni?), si può stare a spiare  nei cortili delle case che circondano il bazar, perdendosi nelle mille attività quotidiane che la gente del luogo usa svolgere. 

Buchi
e buchetti
nella cupola
del Bazar

Viste
dalla cupola
del Bazar

Nel bazar abbiamo la possibilità di visitare alcuni locali, in cui vengono disegnati i ghirigori secondo cui verranno poi confezionati i tappeti. Entriamo anche in un negozio di vendita e apprendiamo alcuni prezzi: 10.000 $ per un tappeto di 2x1 m;  è vero che era un modello di alta qualità (grande densità di nodi e lana mista a seta) ma non ero proprio preparato a queste cifre... Ho appreso poi che, comprati in Italia, non è che costino molto di più!

Progettazione e disegno di tappeti

Negoziante alle prese con i conti Colorazione e asciugatura di mucchi di lana per tappeti

La parte centrale della giornata la utilizziamo invece per visitare alcune fra le centinaia di case tradizionali di Kashan, un tempo residenze di benestanti. Visitiamo la casa di Taj, con annesso Museo di Antropologia e Casa degli Artisti; il Soltan Amir Ahmad, uno splendido hammam, bagno iraniano costruito quasi 500 anni fa e oggi non più in funzione. Spendiamo un tempo maggiore per girovagare nella bellissima Abbasian Historical House, anche perchè abbiamo la fortuna di usufruire delle spiegazioni della bella e gentile guida presente nella struttura e della simpatia di alcuni visitatori con cui si riesce a colloquiare in inglese.

Case tradizionali
(historical houses)

La guida dell'Abbasian mi risolverà un problema che da giorni mi assillava: l'inesistenza di cartoline in Iran. Su uno dei banchetti ho notato, insieme a depliant e carte varie, alcune foto delle case tradizionali, in formato cartolina ma che non erano cartoline. Ma che importa, le avrei comunque usate come cartoline da spedire; ne ho scelto quindi un certo numero ma la guida mi fa notare che dovevo comprare il pacchetto completo... No problem, il prezzo era irrisorio. Nei giorni successivi avrei provveduto alla scrittura e spedizione... ma non sarà così semplice, come risulterà un paio di giorni più tardi.

Terminiamo la visita in città dopo aver bighellonato nei dintorni del bazar e aver captato scene di vita quoridiana. Alcune visite della giornata sono state anche alle baud geers (“acchiappa vento”, in lingua iraniana). Si tratta di specie di torri o camini, che contengono al proprio interno diversi condotti verticali; sfruttando la pressione prodotta dalle correnti d’aria, la torre provoca frescura all’interno dell’edificio.

"Torri del vento"

La serata termina in albergo, dove recupero il fagotto di biancheria lasciata in mattinata in laundry e finalmente riesco a tefonare a casa e a utilizzare un discreto collegamento wireless.